Sit-in dei ristoratori sotto casa di Draghi in Umbria. Vissani: “Autorizzare l’apertura all’esterno non basta. Dobbiamo ritornare a lavorare”.
CITTA’ DELLA PIEVE (PERUGIA) – Sit-in dei ristoratori sotto casa di Mario Draghi in Umbria contro le chiusure. La decisione di riaprire all’esterno dal 26 aprile non sembra accontentare la maggior parte degli imprenditori che chiedono la possibilità di ritornare il prima possibile a poter servire i clienti anche all’interno dei loro locali.
Nella road map ipotizzata da Palazzo Chigi l’apertura dei locali al chiuso è prevista per il 1° giugno solo a pranzo, ma non mancano le critiche a questa decisione. Nei prossimi giorni il presidente del Consiglio potrebbe valutare con il resto la maggioranza la possibilità di anticipare questa riapertura, ma molto dipenderà dall’andamento dei contagi entro la prima metà di maggio.
Vissani: “Dobbiamo riprendere a lavorare”
Tra i ristoratori in piazza anche Gianfranco Vissani. “Spero che Dio ci aiuti a superare questa crisi – ha detto lo chef, riportato da La Repubblica – ma qui servono denari freschi. Hanno autorizzato a fare ristorazione all’aperto, ma non basta: come si fa a mangiare fuori con questo freddo? Dobbiamo riaprire i nostri ristoranti, magari aumentiamo le distanze, mettiamo il vetro a separare i clienti […]. In questi mesi abbiamo perso 2 milioni di euro […]“.
“Ho fatto il vaccino Pfizer – ha aggiunto – e il test sierologico mi ha confermato di non avere mai preso il Covid. Draghi l’ho visto un po’ ingrassato e ha dimostrato grande carattere nel dare del dittatore a Erdogan“.
Ristoratori e mondo dello spettacolo protestano
I ristoratori e il mondo dello spettacolo continuano la loro protesta per cercare di riaprire il prima possibile. Sono in corso tutte le riflessioni del caso all’interno del Cts e del Governo. L’ala rigorista non vorrebbe alleggerire ancora di più le misure, ma molto dipenderà dall’andamento della curva epidemiologica dei prossimi giorni.